Brano: Opus Dei
con la propria fede. Oltre a questo (che è il principale apostolato), i singoli soci dell'Opera promuovono, insieme ad altre persone (spesso non cattoliche e nemmeno cristiane), attività che hanno un immediato significato di servizio cristiano, adeguate alle esigenze sociali dei singoli paesi in cui sorgono: si tratta di centri di orientamento professionale, scuole di economia domestica per la donna, ambulatori medici, università, centri per la formazione dei contadini, scuole, ecc.. Fra questi possono citarsi: il centro di formazione agraria E] Penon, in Messico; il Seido Cultural Center [...]
[...] centri per la formazione dei contadini, scuole, ecc.. Fra questi possono citarsi: il centro di formazione agraria E] Penon, in Messico; il Seido Cultural Center in Giappone, destinato aH’insegnamento delle lingue;
10 Strathmore College a Nairobi (Kenia), prima istituzione interrazziale nell’East Africa; le Università di Navarra in Spagna e di Piura in Perù; il Centro Elis a Roma, che raggruppa iniziative educative a favore degli operai.
L’Opus Dei fu fondata nel 1928 a Madrid da Monsignor Josemaria Escrivà de Balaguer (n. nel 1902 a Barbastro in Spagna, m. a Roma nel 1975; il 12.5.1981 è iniziato a Roma il processo per la sua canonizzazione). L’associazione ebbe sin dall’inizio una proiezione internazionaie, che attuò iniziando il lavoro apostolico durante la Seconda guerra mondiale a Roma e in Portogallo. Dopo la cessazione del conflitto fu la volta dell’Inghilterra, della Francia, degli Stati Uniti e del Messico, Di fatto oggi l’Opus Dei è in tutti e cinque i continenti. Dal 1943 al 1950 essa ha ricevuto tutte le approvazioni dalla S[...]
[...]osemaria Escrivà de Balaguer (n. nel 1902 a Barbastro in Spagna, m. a Roma nel 1975; il 12.5.1981 è iniziato a Roma il processo per la sua canonizzazione). L’associazione ebbe sin dall’inizio una proiezione internazionaie, che attuò iniziando il lavoro apostolico durante la Seconda guerra mondiale a Roma e in Portogallo. Dopo la cessazione del conflitto fu la volta dell’Inghilterra, della Francia, degli Stati Uniti e del Messico, Di fatto oggi l’Opus Dei è in tutti e cinque i continenti. Dal 1943 al 1950 essa ha ricevuto tutte le approvazioni dalla Santa Sede.
La parte teorica essenziale dell’Opus Dei può ritrovarsi nelle opere di Mons. Escrivà de Balaguer. Fra esse, « Cammino », diffuso in circa tre milioni di copie e in 34 lingue (caso più unico che raro per un libro di spiritualità); e ancora: «Santo Rosario », « È Gesù che passa », « Amici di Dio », più alcune interviste, raccolte sotto
11 titolo « Colloqui con Mons. Escrivà de Balaguer ».
Il pensiero di Mons. Escrivà può riassumersi nella chiamata universale alla santità, nella necessità quindi di una vita cristiana vissuta con ininterrotta coerenza, nel lavoro, negli impegni familiari, nelle relazioni sociali e in tutto il pano[...]
[...]tuazioni ordinarie. Si tratta di un messaggio che ha ritrovato vasta eco ìn documenti del Magistero e in varie opere di teologi e che presenta essenzialmente i seguenti aspetti: la considerazione del lavoro quale realtà santificante e santificatrice; l’impegno a vivere con anima contemplativa nel mondo; il senso della filiazione divina quale fondamento della vita spirituale; l’amore per la libertà; lo spirito di comprensione.
Lo sviluppo dell'Opus Dei non è avvenuto
senza difficoltà e incomprensioni. Esse sono ben documentate nel libro di Salvador Bernal; Mons. Josemaria Escrivà de Balaguer: appunti per un profilo del Fondatore dell'Opus Dei (Ed. Ares, Milano, 1977, pagg. 269285). A distanza di anni siamo in grado di verificare meglio la loro natura. Quando il Fondatore cominciò a lavorare per realizzare l’Opera, le incomprensioni furono inevitabili. Nel 1928 la mentalità corrente era che se qualcuno voleva essere cristiano sul serio, se voleva tendere alla santità, doveva andare in convento o farsi sacerdote. Era incomprensibile proporre la santità alla gente ordinaria. Oggi tutto questo è dottrina comune della Chiesa, ma allora non mancarono coloro che consideravano questo messaggio una pazzia. Certamente incideva in questo att[...]
[...]. Nel 1928 la mentalità corrente era che se qualcuno voleva essere cristiano sul serio, se voleva tendere alla santità, doveva andare in convento o farsi sacerdote. Era incomprensibile proporre la santità alla gente ordinaria. Oggi tutto questo è dottrina comune della Chiesa, ma allora non mancarono coloro che consideravano questo messaggio una pazzia. Certamente incideva in questo atteggiamento anche la novità di un fenomeno spirituale qual’è l’Opus Dei (anche se il suo Fondatore l’ha sempre definito vecchio come il Vangelo e come il Vangelo nuovo) che, pur nella sua semplicità, non ha precedenti nella storia della Chiesa, se non i primi cristiani che vivevano con estrema coerenza la loro fede, non fuggendo dal mondo, ma pienamente amalgamati nella società Uno degli aspetti peculiari di questo spirito è la totale libertà di cui godono i soci in tutte le materie opinabili: politiche, economiche, culturali e via dicendo. L’Istituzione non ha, né può avere, una sua linea in questi campi, dove l’iniziativa dei soci è piena come la loro responsab[...]
[...]ati nella società Uno degli aspetti peculiari di questo spirito è la totale libertà di cui godono i soci in tutte le materie opinabili: politiche, economiche, culturali e via dicendo. L’Istituzione non ha, né può avere, una sua linea in questi campi, dove l’iniziativa dei soci è piena come la loro responsabilità. Della loro azione (anche quella politica) l’Opera non è mai compartecipe, perché esula dalla sua natura.
Scrisse Mons. Escrivà: « L’Opus Dei non ha nessun indirizzo economico o politico. In questi campi ogni socio ha piena libertà di agire e di pensare come meglio crede. In tutte le cose temporali i soci dell’Opera sono completamente liberi: nell’Opus Dei trovano posto persone di tutte le tendenze politiche, culturali, sociali ed economiche che la coscienza cristiana può ammettere [...] Non ho mai chiesto né chiederò mai a nessun socio dell’Opera qual’è il suo partito, o quale dottrina politica sostiene, perché mi sembrerebbe un attentato alla sua legittima libertà. E lo stesso fanno i dirigenti deM’Opus Dei in tutto il mondo » (Colloqui..., cit., pagg. 8182).
Bibliografia: Colloqui con Mons. Escrivà de Balaguer, Ed. Ares, Milano, 1973; P. Rodri. guez, Camino, una espiridualidad de vida cristiana, in « Teologia Espiritual », voi. IX (maggioagosto 1965); A.A.V.V., Uno stile cristiano di vita, Milano, 1972; A. Shannon, Educational Views of Monsignor Escrivà, in « Studies » n. 49, 1976; S. Bernal, Mons. Josemaria Escrivà de Balanguer: appunti per un profilo dell'Opus Dei, Ares, Milano, 1977; J.L. Illanes, La santificazione del lavoro, Ares, Milano, 1981; A.A.V.V., Opus Dei. A Closeup, Cortland Pr[...]
[...]ondo » (Colloqui..., cit., pagg. 8182).
Bibliografia: Colloqui con Mons. Escrivà de Balaguer, Ed. Ares, Milano, 1973; P. Rodri. guez, Camino, una espiridualidad de vida cristiana, in « Teologia Espiritual », voi. IX (maggioagosto 1965); A.A.V.V., Uno stile cristiano di vita, Milano, 1972; A. Shannon, Educational Views of Monsignor Escrivà, in « Studies » n. 49, 1976; S. Bernal, Mons. Josemaria Escrivà de Balanguer: appunti per un profilo dell'Opus Dei, Ares, Milano, 1977; J.L. Illanes, La santificazione del lavoro, Ares, Milano, 1981; A.A.V.V., Opus Dei. A Closeup, Cortland Press, New York. 1975; L.l. Seco, La herencia de Monsenor Escrivà de Balaguer, Biblioteca Cultural RTVE, Madrid, 1976; M & T. Shannon, Christianity in Everyday Life, Melbourne, 1979; Card. A. Luciani, Cercando Dio nel lavoro quotidiano, in « Il Gazzettino », 25.7. 1978; Card. S. Baggio, Opus Dei, una svolta nella spiritualità, in « Avvenire », 26.7. 1975; Card. F. Koenig, Il significato dell'Opus Dei, in «* Corriere della Sera », 9.11.1975.
A.To.
Gli aspetti politici deN’Opus Del
L’eclettismo e il pragmatismo che caratterizzano l’attività svolta dall’associazione fondata da Mons. Escrivà, nella quale trovano posto « persone di tutte le tendenze politiche, culturali, sociali ed economiche che la coscienza cristiana può ammettere », hanno fornito all’Opus Dei possibilità di ingerenza politica in vari paesi, dove è consentita una presenza attiva della Chiesa cattolica, e soprattutto in quei regimi in cui la Chiesa gode di posizioni di forza. L’Opus Dei funziona in tal caso da braccio secolare a livello transnazionale, che permette alla Chiesa forme di intervento non consentite ad altre organizzazioni più direttamente ecclesiastiche.
Quantunque il fondatore della Opus Dei e i suoi successori abbiano sempre negato di volersi occupare di politica, vari segni indicano il contrario e inducono anzi a ritenere che l’Opus Dei abbia esercitato ed eserciti un potere rilevante quanto occulto nella vita pubblica di alcuni paesi, a cominciare dalla Spagna. Nel 1979 gli « opusdeisti » erano presenti nel mondo in 497 università, in 694 pubblicazioni, in 52 fra radio e televisioni, in 12 società produttrici e distributrici di film, in 38 agenzie stampa, nonché in 2 banche.
Anche se è difficile sceverare tra le responsabilità assunte nella vita civile dai suoi soci e quelle assunte dal sodalizio in sé, le connessioni tra la potente organizzazione e i gruppi dominanti sono venute più di una volta alla luce. Va intanto ri[...]
[...]gruppi dominanti sono venute più di una volta alla luce. Va intanto rilevato che, all’atto della sua fondazione nella penisola iberica, i giovani studenti madrileni che, capeggiati da un prete diocesano, le diedero vita, in un momento di profondi sconvolgimenti sociali, si proposero di operare « per arginare il potere dei massoni e per porre un ostacolo sul cammino del marxismo nascente ». L'ascesa del franchismo favorì poi il consolidamento deU’Opus Dei in Spagna e, nel 1941, essa fu riconosciuta «pia associazione diocesana ». Dopo la fine della guerra mondiale venne anche riconosciuta come il primo « istituto secolare » di diritto pontificio approvato dalla Santa Sede e trovò una forte espansione negli altri paesi europei, neH’America Latina e in Africa, fino a raggiungere, negli anni ’70, i 37.000 membri in Spagna, gli 8.000 in Messico, circa
1.000 in Francia e quasi altrettanti in Italia.
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